Sebastiano del Piombo, Ritratto di Baccio Valori
Sebastiano del Piombo e la pittura su pietra:
il Ritratto di Baccio Valori
Firenze, Galleria Palatina
19 maggio-13 luglio 2014
Il Ritratto di Baccio Valori di Sebastiano del Piombo è stato oggetto di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, e l’opera viene ora restituita alla Galleria Palatina. L’intervento di restauro e i risultati degli studi compiuti sull’opera saranno presentati in una interessante mostra che si inaugurerà lunedì 19 maggio alle ore 17:00 e nel volume della collana Problemi di Conservazione e Restauro edita da Edifir-Edizioni Firenze in collaborazione con l’O.P.D.
Lo studio dell’opera è stato occasione di un approfondimento sulla figura di Baccio Valori, personaggio fiorentino che ha vissuto da vero protagonista alcune fasi determinanti per la storia politica rinascimentale di Firenze. Fedele sostenitore del partito mediceo, partecipò all’assedio di Firenze, venendo destinato, subito dopo la ripresa della città, alla carica di governatore, che mantenne con una certa ferocia. Con la salita al potere del duca Alessandro de’ Medici fu un suo influente consigliere e dopo l’assassinio di questi sostenne i fuorusciti fiorentini contro la successione di Cosimo de’ Medici. Combatté quindi nella battaglia di Montemurlo (1537), venendo imprigionato a poi condannato a morte.
L’occasione del restauro ha consentito un approfondimento anche sullo studio dei materiali utilizzati dall’artista, incluso il particolare supporto. Il dipinto pare essere il primo di una serie piuttosto fortunata che Sebastiano eseguirà su pietra e che mette in luce il carattere indiscutibile dell’artista come sperimentatore tecnico.
Il Ritratto di Baccio Valori è stato sottoposto alle indagini diagnostiche necessarie per la comprensione dei suoi materiali, della tecnica artistica e delle patologie in atto. Secondo la metodologia propria dell’O.P.D. si è iniziato con le indagini non invasive di area (Riflettografia IR, Fluorescenza UV, Falso Colore IR, ecc.), per passare poi agli approfondimenti tramite misure non invasive puntuali, riservando così la conoscenza più approfondita propria delle tecniche invasive, cioè con prelievo, ad un numero limitatissimo di punti.
L’intervento di conservazione e restauro, volto soprattutto a recuperare la leggibilità dell’opera che si presentava con una superficie molto scurita e chiaramente segnata dalle vicende conservative subite nel passato, è stato abilmente condotto da Oriana Sartiani.
RESTAURO
Soprintendente: Isabella Lapi (ottobre-dicembre 2010), Cristina Acidini (ad interim gennaio 2011-febbraio 2012), Marco Ciatti
Direzione dei lavori: Marco Ciatti
Vice-direzione dei lavori: Cecilia Frosinini
Direzione tecnica e restauro:
per la parte pittorica Oriana Sartiani;
per la struttura della cornice Ciro Castelli,
per l’intervento sulla doratura Maria Cristina Gigli del Settore Scultura lignea con ladirezione di Laura Speranza
Indagini Scientifiche
Alfredo Aldrovandi, Ottavio Ciappi (OPD): Radiografia Rx
Roberto Bellucci (OPD): Riflettografia IR
Carlo Galliano Lalli, Giancarlo Lanterna (OPD), con la collaborazione di DaryaAndrash, Federica Innocenti: analisi chimiche (FTIR,SEM/EDS)
Annette Keller: Fluorescenza UV, Infrarosso Falso Colore e Infrarosso Bianco Nero
Marco Barucci, Raffaella Fontana, Enrico Pampaloni (CNR-INO):Tomografia ottica coerente e Micro-profilometria a scansione
Claudio Seccaroni, Pietro Moioli, Attilio Tognacci (ENEA, Roma): Fluorescenza X (XRF)
Documentazione
Le fotografie dell’opera e la documentazione del restauro sono state eseguite dal Laboratorio Fotografico dell’Opificio delle pietre dure
Direttore: Alfredo Aldrovandi
Fotografi: Fabrizio Cinotti, Annette Keller, Giuseppe Zicarelli
Referenze fotografiche
- Archivio Fotografico dell’Opificio delle Pietre Dure
Ricerche documentarie
- Francesca Martusciello